DISOCCUPAZIONE
POVERTÀ VIA SATELLITE
Di Roby Noris
Con grande soddisfazione ho accolto la decisione del Consiglio di Stato di finanziare,
eccezionalmente per quest'anno, l'inserimento lavorativo temporaneo di quei
disoccupati che con un massimo di tre mesi, avranno nuovamente il diritto di
riaprire un nuovo periodo quadro di due anni, evitando l'assistenza. Sono probabilmente
centinaia i disoccupati in Ticino che con questa misura potranno usufruire di
indennità di disoccupazione, programmi occupazionali e corsi di riqualifica
professionale mentre hanno rischiato di avere come sola prospettiva l'assistenza:
il cambiamento della legge disoccupazione ha infatti aggravato la loro situazione
in quanto i programmi occupazionali, ampliati e praticamente obbligatori, non
valgono più come periodo contributivo e quindi non permettono più
di riguadagnare il diritto a un nuovo periodo quadro e alle indennità.
Inoltre dall'anno prossimo non basteranno più sei mesi di contribuzioni
ma ci vorrà un anno.
Una decisione coraggiosa, quella del Consiglio di Stato, che ha corretto una
disfunzione del cambiamento della legge federale e che speriamo possa permettere
di guardare con una prospettiva diversa anche a tutto ciò che nei prossimi
anni dovrà essere studiato per reintegrare il maggior numero di persone
nel mercato del lavoro evitando i ghetti dell'emarginazione e dell'assistenza.
Christian Marazzi, ospite del nostro studio televisivo e qui riportato a pag.
17 afferma "una direzione da ìntrapprendere è quella di legittimare
delle attività di extra mercato e di dargli un valore etico, culturale
e direi addirittura economico".
E sono proprio queste piste, questo modo diverso di guardare economia e mercato
del lavoro che ci stanno interessando di più.
È la nuova sfida del Non Profit che diventa profit: dimostrare che non
c'è vero sviluppo economico disgiunto dallo sviluppo sociale. Da queste
premesse, dall'osservatorio di Caritas Ticino è nata la proposta ne parliamo
in questa rivista a pag. 18 formalizzata in un rapporto sui disoccupati che
rischiano di finire in assistenza partito via fax alle 3 del mattino del 16
dicembre per Bellinzona, innescando così la riflessione che ha portato
alla decisione del Consiglio di Stato di intervenire con una misura straordinaria.
Non abbiamo grandi sogni se non quello di usare i nostri mezzi per promuovere
e dare voce alla solidarietà e a quelle proposte di intervento sociale
che anche nella nostra piccola realtà locale scommettono sull'uomo considerandolo
un soggetto. E allargando lo sguardo vorrei ricordare un passaggio dell'enciclica
di Giovanni Paolo II Sollecitudo Rei Socialis (n. 33) dell'87: "L'intrinseca
connessione tra sviluppo autentico e rispetto dei diritti dell'uomo, conforme
alla vocazione naturale e storica di ciascuno, non si raggiunge sfruttando solamente
l'abbondanza dei beni e dei servizi, o disponendo di perfette infrastrutture."
Ed è una grossa soddisfazione verificare che non si è soli a gridare
nel deserto. Nonostante le apparenze sono in molti ad avere le nostre preoccupazioni
o che comunque condividono la nostra lettura della realtà, in particolare
quella di chi sta meno bene intorno a noi, che ci leggono, che ci guardano in
televisione servizio a pag. 2 che ci sostengono in mille modi.
Per questo possiamo criticare uno studio costato milioni per dire che i poveri
ci sono, che sono un milione in Svizzera anche se poi scopertine/copriamo che di questi
un terzo non sapeva nemmeno di esserlo.
Per questo abbiamo installato un'antenna parabolica per registrare e ritrasmettere
i servizi del TG Ecclesia messo in onda via satellite dal Centro Televisivo
Vaticano, offrendoli il sabato su TLC a Caritas Insieme.